La storia de "I dodici guaritori e altri rimedi" di Edward Bach


Bach Remedies :: Together Against Cancer


Le origini de “I dodici guaritori e altri rimedi” risalgono al febbraio del 1930, quando Edward Bach, medico omeopata, pubblicò, nel giornale Homoeopathic World, una relazione dal titolo “Some New Remedies and New Uses” (Alcuni nuovi rimedi e nuovi usi) riferita a cinque preparazioni a base vegetale ottenute attraverso triturazione e succussione. Delle cinque piante, tre di esse, ImpatiensMimulus e Clematis, avrebbero successivamente fatto parte del metodo dei rimedi floreali di Bach così come li conosciamo adesso, dopo la scoperta della preparazione attraverso il metodo del sole.

Nel 1932 il numero dei rimedi era salito a dodici e Bach scrisse una relazione nel libro “Free Thyself” (Libera te stesso). La primavera successiva, nel 1933, Bach era già alla ricerca di altri rimedi, mentre pubblicava ulteriori articoli, tra i quali “Twelve Great Remedies” (Dodici Grandi Rimedi) e “'Twelve Healers” (Dodici Guaritori), quest’ ultimo stampato a Epsom a sud di Londra, e un piccolo libro, The Twelve Healers (I Dodici Guaritori), stampato a Marlow, vicino a Wallingford. Molti anni dopo, Nora Weeks ricordò come quest’ultimo manoscritto fosse stato stampato nelle vicinanze sotto forma di opuscolo, affinché potesse essere venduto a due penny a copia e tutti potessero permettersi di comprarlo e trarre beneficio da questi rimedi a base d’erbe.

Il medico sperava così di coprire le spese di stampa dell’opuscolo, perché, come sempre, non aveva molto denaro da parte. Tuttavia, non andò proprio così, perché Bach inviava copie a tutti quelli che le chiedevano, dimenticando sempre di chiedere i due penny in cambio.

Nell’agosto del 1933 Edward Bach scrisse alla casa editrice The CW Daniel Company, che aveva pubblicato, un paio d’anni prima, il suo libro “Heal Thyself “(Guarisci te stesso) e inviò una copia del suo opuscolo The Twelve Healers, oltre ad un dattiloscritto dal titolo “The Four Helpers” (I Quattro Aiutanti), in cui introduceva i nuovi rimedi scoperti quell’anno. Daniels pubblicò “The Twelve Healers and Four Helpers (I Dodici Guaritori e Quattro Aiutanti) in autunno e, a luglio del 1934, fu stampata una seconda edizione che includeva tre ulteriori rimedi, dal titolo “The Twelve Healers and Seven Helpers” (I Dodici Guaritori e Sette Aiutanti).

Entro l’autunno del 1935 Bach aveva scoperto altri diciannove rimedi e la preparazione attraverso il metodo della bollitura e, arrivato ad un totale di 38 rimedi, annunciò che il metodo era completo. Il medico scrisse allora alla The CW Daniel Company chiedendo, come soluzione provvisoria, di stampare un foglietto informativo di due pagine sui nuovi rimedi e di inserirlo nelle copie non ancora di The Twelve Healers and Seven Helpers e si mise a lavorare su quella che doveva essere la versione definitiva del libro. Quest’ultima edizione vide un cambiamento importante nella presentazione dei rimedi. Infatti, fin dalla prima edizione della CW Daniel,

Bach aveva evidenziato una distinzione tra guaritori (i dodici rimedi fondamentali) e gli aiutanti (sette rimedi per stati a lungo-termine, usati quando la scelta del guaritore non fosse chiara). Nel momento in cui si rendeva necessario incorporare gli altri diciannove rimedi nel

metodo, Bach teorizzò che ciascun nuovo rimedio potesse corrispondere ad uno dei guaritori o ad uno degli aiutanti. Quest’idea, però, non fu mai sviluppata, presumibilmente perché non combaciava con il principio di perfetta semplicità, che il medico riteneva fondamentale o forse

perché alcuni dei rimedi non trovavano una naturale collocazione. Quasi certamente, Bach venne colto dal dubbio che tale categorizzazione non avesse alcun uso pratico: i “trentotto diversi stati... semplicemente descritti” erano sufficienti “a trovare lo stato o l’insieme di stati

presenti, e quindi per poter dare i rimedi necessari. Inoltre, aveva davvero importanza che le persone sapessero di usare guaritori o aiutanti o entrambi? Alla fine, Bach eliminò completamente la distinzione guaritori/aiutanti, classificando invece i 38 rimedi in sette categorie. 

Questa revisione fu così radicale, che gli editori si preoccuparono dell’effetto che un tale cambiamento potesse generare sui lettori e risposero all’ autore come segue:

Notiamo che il titolo, The Twelve Healers (I Dodici Guaritori), è stato mantenuto. Tuttavia, il testo nella sua attuale forma non offre alcuna indicazione su quali siano i Dodici Guaritori. Il

nostro suggerimento sarebbe di indicare i Dodici Guaritori con un asterisco e di aggiungere una nota di chiarimento nell’introduzione.

Bach ignorò la richiesta di mettere in evidenza i primi dodici, ma aggiunse un paio di righe al termine dell’Introduzione per motivare il titolo. Al momento della prova di stampa, gli editori presero l’iniziativa di inserire gli asterischi ed aggiunsero una frase finale di proprio pugno:

ci siamo […] concessi la libertà di aggiungere alla vostra nota aggiuntiva all’Introduzione le seguenti parole: “Gli asterischi indicano i dodici originali”. Abbiamo aggiunto gli asterischi ai

nomi nella Sezione dei rimedi e nella lista dei nomi.

Il libro The Twelve Healers and Other Remedies (I dodici guaritori e altri rimedi), nella sua stesura finale, fu pubblicato il giorno del 50° compleanno del Dottor Edward Bach, il 24 settembre 1936. Secondo le istruzioni dell’autore, gli editori ritirarono e distrussero le copie invendute della precedente edizione. 

Nora Weeks ricorda che distruggere qualunque annotazione fatta nel corso delle sue ricerche non appena raggiunta la conclusione definitiva e pubblicati i risultati, era sempre stata abitudine di Bach, perché era convinto che in questo modo si sarebbero evitate versioni contraddittorie che avrebbero confuso chi stava imparando. L’obiettivo del medico era di far diventare la guarigione dalla malattia una faccenda semplice, così da rimuovere lo stato di paura che pervade la

mente di molti al pensiero della malattia.

L’edizione del 1936 fu l’ultima ad essere elaborata mentre il dottor Bach era ancora in vita, ma dopo poche settimane dalla sua pubblicazione, egli manifestò l’esigenza di aggiungere delle modifiche per sottolineare maggiormente la semplicità del metodo. 

“Quando si renderà necessaria la prossima edizione de I dodici guaritori ”- scrisse il medico al suo amico Victor Bullen-  “dovremo scrivere un’introduzione più lunga, a fermo sostegno della natura innocua, della semplicità e delle miracolose virtù curative dei Rimedi.”

Bach dettò quest’ ultima introduzione alla sua assistente Nora Weeks il 30 ottobre 1936 e fu uno degli ultimi atti della sua vita. Un mese dopo, il 27 novembre, egli morì nel sonno.

Come promesso, Nora Weeks inviò il nuovo materiale alla The CW Daniel Company a inizio dicembre del 1936. Questo fu il solo cambiamento significativo apportato quando venne stampata l’edizione del 1941.

The Twelve Healers and Other Remedies continua fin da allora ad essere ristampato. Il libro è stato tradotto nella maggior parte delle lingue principali – non sempre con successo - passando

attraverso innumerevoli edizioni. Nel corso degli anni, le descrizioni originali dei rimedi sono rimaste inalterate. Altre parti del testo, invece, sono state revisionate e aggiornate. Fedeli al dottor Bach, i custodi del Bach Centre hanno sempre trattato “The Twelve Healers” come un testo vivo il cui scopo è quello di presentare e preservare la semplicità del metodo.


 

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